Le Leggi di Monotonia e Cancellazione

Dalle proprietà delle operazioni algebriche e dall'ordine totale sui numeri interi discendono le leggi di monotonia e le leggi di cancellazione.

Queste leggi sono fondamentali per la risoluzione di equazioni e disequazioni che studieremo nelle prossime lezioni.

Concetti Chiave
  • Le leggi di monotonia descrivono che cosa possiamo aggiungere a entrambi i membri di un'uguaglianza o di una disuguaglianza senza alterarne la verità.
  • Le leggi di cancellazione descrivono che cosa possiamo togliere a entrambi i membri di un'uguaglianza o di una disuguaglianza senza alterarne la verità.
  • Nelle leggi di monotonia e di cancellazione per le disuguaglianze il segno del numero con cui moltiplichiamo o dividiamo conta e può modificare il verso della disuguaglianza.
  • Tali leggi sono alla base della risoluzione di equazioni e disequazioni.

Prima legge di monotonia

La prima legge di monotonia riguarda l'addizione algebrica, quindi sia l'addizione tra numeri interi che la sottrazione.

Definizione

Prima legge di monotonia

Se a e b sono numeri interi e c è un numero intero qualunque, allora:

  • Se a=b allora vale che:

    a+c=b+c

    Ossia, aggiungendo la stessa quantità a entrambi i membri, l'uguaglianza resta vera.

  • Se a<b allora vale che:

    a+c<b+c.

    Ossia, aggiungendo la stessa quantità a entrambi i membri, la disuguaglianza resta vera.

    Ciò vale anche per le disuguaglianze a\le b, a>b e a\ge b.

L'idea è che traslare entrambi i membri della stessa quantità non altera la loro distanza né l'ordine tra di essi.

Esempio

Esempio 1

Partiamo dalla disuguaglianza -2<5. Se sommiamo 4 a entrambi i membri otteniamo

-2+4<5+4,

cioè 2<9, che è vera. La disuguaglianza è rimasta vera perché abbiamo aggiunto lo stesso numero ai due membri.

Consiglio

Suggerimento operativo per l'addizione

Quando si aggiunge (o toglie) qualcosa a entrambi i membri, conviene sempre scrivere la trasformazione su una riga sola usando le parentesi se ci sono espressioni.

Ad esempio prendiamo l'espressione:

x + 3 < y + 4

Supponiamo che vogliamo sottrarre 3 da entrambi i membri. Scriviamo:

(x + 3) - 3 < (y + 4) - 3

In questo modo è chiaro che stiamo sottraendo 3 a tutto il membro di sinistra e a tutto il membro di destra. Agendo così, evitiamo errori di calcolo o di distrazione.

Seconda legge di monotonia per le uguaglianze

La seconda legge di monotonia riguarda la moltiplicazione. Dobbiamo, però, distinguere tra uguaglianze e disuguaglianze. Iniziamo dal caso più semplice, quello delle uguaglianze.

Definizione

Seconda legge di monotonia per le uguaglianze

Se a=b e c\ne 0, allora vale

a\cdot c=b\cdot c.

Ossia, moltiplicando entrambi i membri di un'uguaglianza per lo stesso numero diverso da zero, l'uguaglianza resta vera.

La condizione c\ne 0 è indispensabile: moltiplicare per 0 annulla entrambi i membri e perde informazione.

Esempio

Esempio 2

Nell'uguaglianza 8=3+5 moltiplichiamo entrambi i membri per -3:

8\cdot(-3)=(3+5)\cdot(-3).

Otteniamo -24=-24, quindi l'uguaglianza resta vera. Il fattore è lo stesso a sinistra e a destra e non è zero.

Lo zero e la monotonia

Lo 0 è un numero particolare rispetto alle leggi di monotonia:

  • È neutro per l'addizione: aggiungere 0 non cambia nulla, quindi per la prima legge non ci sono problemi.
  • È assorbente per la moltiplicazione: moltiplicando per 0 si ottiene sempre 0.
Nota

Attenzione: perché escludiamo c=0?

Se moltiplichiamo per 0 rischiamo di trasformare una relazione falsa in una vera, perdendo ogni informazione sull'affermazione di partenza.

Per esempio, 2+7=20 è falsa, ma

(2+7)\cdot 0=20\cdot 0

diventa 0=0, che è vera.

Per questo nella seconda legge (uguaglianze) si richiede sempre c\ne 0.

Seconda legge di monotonia per le disuguaglianze

Quando si tratta di disuguaglianze, il segno del fattore con cui moltiplichiamo conta e modifica il verso della disuguaglianza.

Definizione

Seconda legge di monotonia per le disuguaglianze (moltiplicazione)

Siano a e b due numeri interi, a, b\in\mathbb{Z}.

Sia c\in\mathbb{Z} un numero intero diverso da zero.

Se a < b, allora:

  • Se c>0, vale che:

    a\,<\,b \Rightarrow a\cdot c\,<\, b\cdot c

    In altre parole, moltiplicando entrambi i membri di una disuguaglianza per un numero positivo, il verso della disuguaglianza non cambia e la disuguaglianza resta vera.

  • Se c<0, allora si inverte il verso:

    a\,<\,b \Rightarrow a\cdot c\,>\, b\cdot c

    In altre parole, moltiplicando entrambi i membri di una disuguaglianza per un numero negativo, il verso della disuguaglianza si inverte e la disuguaglianza resta vera.

Tale regola vale anche per le disuguaglianze a\le b, a>b e a\ge b. L'importante è ricordare che il verso si inverte solo quando si moltiplica (o si divide) per un numero negativo.

Moltiplicando per un numero negativo bisogna cambiare i versi delle disuguaglianze in questo modo:

  • < diventa >
  • \le diventa \ge
  • > diventa <
  • \ge diventa \le
Esempio

Esempio 3

Nella disuguaglianza -4<2, moltiplichiamo sia il membro a sinistra che quello a destra per -5 (numero negativo):

(-4)\cdot(-5) > 2\cdot(-5) \quad\Rightarrow\quad 20 > -10.

Il verso è cambiato perché il fattore è negativo.

Consiglio

Ricorda il “segnale d'allarme” del segno

Ogni volta che moltiplichi (o dividi) una disuguaglianza per un numero negativo, metti mentalmente una “freccia invertita”: il simbolo < diventa > e viceversa; lo stesso per \le e \ge.

Le Leggi di Cancellazione

Le leggi di cancellazione sono l'altra faccia della medaglia: descrivono che cosa possiamo togliere a entrambi i membri senza alterare la verità della relazione. Si possono interpretare come applicazioni delle leggi di monotonia alla sottrazione e alla divisione.

Definizione

Prima legge di Cancellazione (sottrazione)

Per ogni numero intero c vale:

a+c \,=\, b+c \Rightarrow a\,=\, b

In altre parole, rimuovendo (sottraendo) la stessa quantità da entrambi i membri di un'uguaglianza, l'uguaglianza resta vera.

Questa legge vale anche per le disuguaglianze:

a+c \,<\, b+c \Rightarrow a\,<\, b
a+c \,\le\, b+c \Rightarrow a\,\le\, b
a+c \,>\, b+c \Rightarrow a\,>\, b
a+c \,\ge\, b+c \Rightarrow a\,\ge\, b

Ossia, rimuovendo (sottraendo) la stessa quantità da entrambi i membri di una disuguaglianza, la disuguaglianza resta vera.

Esempio

Esempio 4

Dall'uguaglianza 17+q=12+5+q possiamo cancellare q (ovvero sottrarre q da entrambi i membri) e ottenere

17=12+5,

che è vera.

Analogamente, da 9+t<21+t sottraendo t si ricava 9<21.

Definizione

Seconda legge di cancellazione per le uguaglianze

Dati a,b \in \mathbb{Z}

Se a=b e c\ne 0, allora:

a\cdot c=b\cdot c \Rightarrow a=b.

In altre parole, dividendo entrambi i membri di un'uguaglianza per lo stesso numero diverso da zero, l'uguaglianza resta vera.

Definizione

Seconda legge di cancellazione per le disuguaglianze

Se a,b \in \mathbb{Z} e c\ne 0, allora vale:

  • Se c>0, da a\cdot c\,< b\cdot c segue a<b:

    a\cdot c\,\square\, b\cdot c \Rightarrow a\,\square\, b
  • Se c<0, da a\cdot c\,< b\cdot c segue a>b (si inverte il verso):

    a\cdot c\,\square\, b\cdot c \Rightarrow a\,\widetilde{\square}\, b

In altre parole, dividendo entrambi i membri di una disuguaglianza per lo stesso numero diverso da zero, la disuguaglianza resta vera; se il numero è negativo, si inverte il verso della disuguaglianza.

Lo stesso vale per le disuguaglianze a\le b, a>b e a\ge b, con le stesse regole di inversione del verso viste sopra.

Esempio

Esempio 5

  1. Dall'uguaglianza 6\cdot z=(2+4)\cdot z, con z\ne 0, dividendo per z otteniamo
6=2+4.
  1. Dalla disuguaglianza -18>9\cdot k, dividendo entrambi i membri per -3 (numero negativo), si inverte il verso:
((-18) : (-3))\ <\ (9\cdot k) : (-3)\quad\Rightarrow\quad 6< -3k.
Nota

Divisione per zero: vietata

Non è mai consentito dividere per 0. Nelle leggi di cancellazione (e nella seconda legge di monotonia) il divisore o il fattore devono essere non nulli.

Abbiamo visto nelle lezioni precedenti che l'insieme dei numeri interi \mathbb{Z} ha alcune importanti proprietà:

  1. Chiusura rispetto alle operazioni di addizione, sottrazione e moltiplicazione.
  2. Possiede un ordine totale (cioè per ogni coppia di numeri interi a e b vale sempre una e una sola delle seguenti relazioni: a<b, a=b, a>b).

Da queste proprietà e dalle proprietà delle operazioni algebriche discendono le leggi di monotonia e le leggi di cancellazione che abbiamo appena visto.

Tali leggi saranno fondamentali per la risoluzione di equazioni e disequazioni.

Possiamo riassumere le leggi di monotonia e di cancellazione in questo modo.

Per a,b,c\in\mathbb{Z}, con c \neq 0 e con \square che indica uno qualsiasi dei simboli di disuguaglianza o uguaglianza (<, >, =, \le, \ge) e con \widetilde{\square} che indica il simbolo di disuguaglianza o uguaglianza invertito rispetto a \square:

  • Addizione (prima legge di monotonia)

    a\,\square\, b \ \Rightarrow\ a+c\,\square\, b+c \quad\text{per qualunque } c
  • Moltiplicazione (uguaglianze)

    a=b \ \Rightarrow\ a\cdot c=b\cdot c \quad\text{con } c\ne 0
  • Moltiplicazione (disuguaglianze)

    • Se c>0 allora:

      a\,\square\, b \Rightarrow a\cdot c\,\square\, b\cdot c
    • se c<0 allora:

      a\,\square\, b \Rightarrow a\cdot c\,\widetilde{\square}\, b\cdot c
  • Cancellazione per sottrazione

    a+c\,\square\, b+c \ \Rightarrow\ a\,\square\, b
  • Cancellazione per divisione

    Con c\ne 0:

    a\cdot c=b\cdot c \Rightarrow a=b

    e per le disuguaglianze

    \begin{cases} a\cdot c\,\square\, b\cdot c \Rightarrow a\,\square\, b, & c>0,\\[4pt] a\cdot c\,\square\, b\cdot c \Rightarrow a\,\widetilde{\square}\, b, & c<0. \end{cases}
Consiglio

Check-list veloce

Nell'applicare le leggi di monotonia e di cancellazione, per evitare errori, conviene seguire questa check-list:

  1. Stessa operazione su entrambi i membri?:

    Sì → probabilmente lecito.

    No → vietato.

  2. Addizione/sottrazione?

    Il verso non cambia.

  3. Usare le parentesi quando si moltiplicano o si sommano espressioni.

  4. Moltiplicazione/divisione?

    Controllare il segno del numero:

    • positivo → verso invariato;
    • negativo → verso invertito;
    • zero → vietato (per la moltiplicazione di uguaglianze e per tutte le divisioni).